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Claude AI

Una maxi class action contro Anthropic rischia di gettare l'industria dell'IA nel caos

Author: auto.pub | Published on: 13.08.2025

Negli Stati Uniti si è abbattuta una tempesta sul panorama dell'intelligenza artificiale, capace di bruciare in pochi mesi miliardi di dollari e di scuotere le fondamenta dell'intero settore. Tre autori hanno avviato una class action contro la start-up Anthropic, accusandola di violazione del copyright. A prima vista potrebbe sembrare l'ennesima controversia di rito, ma la posta in gioco è evidente: fino a sette milioni di titolari di diritti potrebbero aderire, coprendo opere dell'ultimo secolo. I risarcimenti potenziali valgono centinaia di miliardi, con ogni ricorrente autorizzato a chiedere fino a 150.000 dollari di sanzioni previste per legge.

Il momento decisivo è arrivato quando il giudice William Alsup ha certificato il caso come azione collettiva, rivendicando cinquant'anni di esperienza. Anthropic contesta duramente la decisione, sostenendo che il giudice non abbia verificato con precisione chi possa qualificarsi come ricorrente, quali opere siano coinvolte e quali licenze possano essere applicabili.

Anthropic può contare sull'appoggio di potenti associazioni del settore tecnologico, tra cui la Consumer Technology Association e la Computer & Communications Industry Association, che avvertono: se la causa andasse avanti si creerebbe un precedente pericoloso. A loro giudizio si rischia un'ondata di pretese miliardarie, il congelamento degli investimenti e un duro colpo alla competitività tecnologica degli Stati Uniti.

Uno degli ostacoli maggiori sta nel definire i diritti su milioni di opere. Le cosiddette opere orfane, con autori sconosciuti, eredi di autori deceduti, editori cessati e diritti frammentati, potrebbero trasformare il procedimento in decine o centinaia di cause separate. A complicare il quadro, autori ed editori potrebbero avere interessi divergenti: alcuni potrebbero opporsi all'azione, altri sostenerla con forza.

In teoria spetta ai potenziali ricorrenti informarsi, ma in pratica ciò significa che molti titolari di diritti potrebbero non venire mai a conoscenza del procedimento. Anche la fattibilità tecnica della causa è in discussione, perché coordinare un bacino così ampio e complesso di aventi diritto è quasi impossibile.

Gli esperti avvertono che, se la qualifica di class action dovesse reggere, lo sviluppo dell'IA generativa potrebbe restare bloccato per anni e le questioni di copyright sospese a tempo indeterminato. Le ricadute scuoterebbero non solo una singola azienda, ma le fondamenta stesse dell'industria dell'IA.