Smantellato in Lettonia un call center criminale

Secondo le prime informazioni, il call center impiegava diversi operatori che si spacciavano per funzionari bancari e consulenti finanziari, convincendo le vittime a fornire dati personali o a trasferire denaro su conti apparentemente sicuri. In realtà, i fondi venivano fatti transitare attraverso una rete di società di comodo e portafogli di criptovalute prima di sparire all'estero.

L'operazione è stata condotta congiuntamente dalla Polizia di Stato lettone, Europol ed Eurojust, con il supporto investigativo di Estonia e Austria. Le perquisizioni hanno portato a diversi arresti e al sequestro di computer, telefoni cellulari e documenti che serviranno a ricostruire i flussi di denaro.

Le autorità stimano che la rete abbia truffato le vittime per oltre 5 milioni di euro, coinvolgendo più di 3.000 persone tra i Paesi baltici e l'Europa centrale.

Gli investigatori riferiscono che il centro smantellato era collegato a gruppi organizzati sospettati anche di reati violenti, tra cui estorsione e incendi dolosi. Gli arresti sono il risultato di mesi di sorveglianza congiunta, analisi dei dati e scambio di informazioni tra le forze dell'ordine europee.

I funzionari hanno sottolineato come il caso evidenzi la crescente sofisticazione delle reti di frode telefonica, spesso attive su più giurisdizioni. “Queste truffe non sono più operazioni locali di piccola scala,” ha dichiarato un investigatore. “Si tratta di imprese strutturate e multilingue che richiedono cooperazione internazionale per essere fermate.”

La polizia lettone ha definito l'operazione un colpo significativo all'infrastruttura del cybercrimine nella regione e ha confermato che sono previsti ulteriori arresti con il proseguire delle indagini.