


















Mercedes-Benz mette alla prova luce, metallo ed erba: il campo test più avanzato al mondo funziona con robot e pecore
Il nuovo impianto si estende per 135 metri di lunghezza e raggiunge otto metri d’altezza: una fetta di campagna tedesca ricreata al coperto. L’asfalto è stato appositamente miscelato per imitare i riflessi tipici delle strade consumate. Ogni imperfezione è voluta, ogni trama è misurata, così Mercedes può ottenere condizioni di prova perfette attraverso un’imperfezione ingegnerizzata. Fino a cinque auto possono circolare contemporaneamente, mentre il traffico in senso opposto e i pedoni — questi ultimi in plastica — vengono simulati con una precisione sorprendente.
Con un investimento di 10,5 milioni di euro, la sala prove per i fari può sembrare modesta secondo gli standard delle auto di lusso, ma si inserisce perfettamente nel nuovo credo Mercedes-Benz: la precisione prima dello spettacolo.
Accanto si trova il circuito di resistenza Heide, un banco di prova estremo dove ormai nessun essere umano guida più. Unità di controllo robotizzate conducono le vetture senza sosta su pavé e buche, percorrendo 6.000 chilometri che equivalgono a 300.000 chilometri di usura reale. In pratica, ogni giro qui vale come 150 su strada aperta — e nessuno di questi è piacevole.
L’automazione mantiene il processo attivo 24 ore su 24. Non c’è stanchezza, né errore: solo dati. Le macchine non si affaticano, rendendole piloti ideali per veicoli sempre più progettati da algoritmi invece che dall’intuizione.
Ogni modulo di prova a Immendingen è stato mappato al micrometro. Ogni dosso, pietra e carico è riprodotto digitalmente in un ambiente gemello virtuale, permettendo a Mercedes di testare le sospensioni su centinaia di migliaia di chilometri virtuali prima che un solo prototipo tocchi l’asfalto.
Il complesso si estende su 520 ettari, con oltre 30 moduli dedicati: dai passi di montagna agli incroci urbani, dalla segnaletica stradale americana alle repliche di autostrade giapponesi. Comprende 86 chilometri di piste, 256 incroci e può ospitare fino a 400 veicoli in contemporanea.
Alcune aree sono illuminate da un sole artificiale — la stessa fonte luminosa industriale usata sulle navi artiche per individuare iceberg — qui impiegata per ricreare abbagliamento radente o crepuscolare, così che sensori e fari vedano tutto senza accecare nessuno.
Per quanto possa sembrare insolito, parte della manutenzione del sito è affidata a greggi di pecore e lama. Le prime mantengono l’erba bassa, i secondi proteggono dai predatori. Immendingen ospita anche zone faunistiche dedicate, abitate da rari ortotteri, api e persino serpenti: una dimostrazione che Mercedes-Benz può vantare un “impronta ecologica” mentre letteralmente ci passa sopra per 2,5 milioni di chilometri ogni anno.
Dopo dieci anni e circa 400 milioni di euro, Immendingen è diventato il cuore pulsante della ricerca e sviluppo Mercedes-Benz. Con 250 dipendenti fissi e oltre 2.000 ingegneri ospiti, rappresenta un futuro in cui la strada non è più un luogo, ma un insieme di dati — e dove le pecore sono essenziali quanto il silicio e l’acciaio.