
Un incidente da ubriaco, una passeggera morta e lo scudo di potere di una madre
Questa volta la vicenda ruota attorno ad Anton Gusev, 31 anni, già privato una volta della patente per bravate alcoliche. Evidentemente, le sbornie non gli bastavano più e ha deciso di rimettersi al volante. L’inevitabile è accaduto: la sua Volkswagen Golf si è schiantata frontalmente contro un autoarticolato fermo. Quando i soccorritori hanno aperto le lamiere, all’interno hanno trovato senza vita Valeria, 22 anni, una giovane che probabilmente pensava di tornare a casa quella sera, invece di diventare un’altra voce nel triste elenco delle vittime della strada in Russia.
A questo punto entra in scena la figura chiave: la madre. Non una semplice spettatrice, ma un’alta funzionaria della divisione di Vorozhen del Servizio Fiscale Federale, abituata a gestire fallimenti e bilanci. Un perfetto esempio di disfunzione dinastica.
A sconvolgere i residenti non è stato il giovane ubriaco che ha causato una morte. In Russia, questo è abituale quanto il samovar che fuma in cucina. Né ha stupito che non sia stato aperto alcun procedimento penale e che Gusev sia uscito dall’ospedale senza passare per una cella. Quando tua madre porta la valigetta dell’ispettore statale, la vita somiglia a un pass VIP. La vera sorpresa, sussurrata con disprezzo e ironia, è stata che l’erede del privilegio guidasse una Volkswagen Golf e non una berlina tedesca di lusso.