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Dacia Hipster Concept

Dacia Hipster Concept: L’auto elettrica pensata per tutti e che taglia i costi dove serve

Autore auto.pub | Pubblicato il: 06.10.2025

Mentre il resto del mondo automobilistico si affanna a mostrare batterie sempre più grandi o luci LED sempre più vistose, Dacia sceglie una strada diversa. Il Concept Hipster incarna il minimalismo elettrico senza compromessi: 100% elettrica, ma più leggera del 20% rispetto alla Dacia Spring e lunga appena tre metri. Dimostra che la buona ingegneria non deve per forza partire dal lusso.

Questa è la visione Dacia dell’auto popolare 2.0: non uno smartphone su ruote, ma uno strumento pratico per chi guida davvero, non per chi vuole solo mostrarlo sui social.

Il frontale è pulito e orizzontale, con fari sottili e funzionali che sottolineano il carattere essenziale. Il portellone si apre in due parti e occupa tutta la larghezza dell’auto, mentre i gruppi ottici posteriori sono posizionati dietro il vetro per risparmiare sul costo di un pannello aggiuntivo.

Solo tre pannelli della carrozzeria sono verniciati. Paraurti e protezioni sono realizzati in Starkle®, la plastica riciclata e riciclabile di Dacia, la cui superficie puntinata è ormai simbolo di autenticità ecologica. Al posto delle maniglie ci sono semplici cinghie in tessuto: più economiche, leggere e sorprendentemente sincere.

Nonostante le dimensioni compatte, l’abitacolo è sorprendentemente spazioso. Quattro posti veri e un bagagliaio che passa da 70 a 500 litri lo rendono davvero pratico. Il tetto integra una sezione in vetro e i finestrini laterali scorrono manualmente, perché quelli elettrici, secondo Dacia, sono “un lusso sopravvalutato”.

I sedili anteriori formano una panca unica, un richiamo nostalgico alle auto popolari del passato, quando la vicinanza non era un optional. I materiali sono leggeri e tecnici, con telai metallici a vista e finiture senza pretese. L’Hipster esibisce la sua semplicità con orgoglio.

All’interno ci sono 11 punti di ancoraggio YouClip® per fissare portabicchieri, tasche, supporti per smartphone o persino uno speaker Bluetooth portatile. Nessun display infotainment integrato: lo smartphone diventa sia la chiave sia l’impianto audio.

Pensata per la città e la periferia, l’Hipster va ricaricata solo due volte a settimana. Dacia ricorda che il 94% degli europei percorre meno di 40 chilometri al giorno e l’Hipster non finge che la vita sia diversa da così.

È un manifesto su ruote: la prova che, nell’epoca dell’eccesso tecnologico, il buon senso può ancora essere di tendenza.